Mangia tutto, altrimenti arriva il Gender!

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giovedì 28 settembre 2017

Incontro con Ufficio Scolastico Regionale ER in merito alla campagna di odio delle associazioni cosiddette no -gender

Incontro della rete Stop agli integralisti cattolici e neofascisti con Ufficio Scolastico Regionale in merito alla campagna di odio delle associazioni cosiddette no -gender
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Oggi 28 settembre 2017, una delegazione della rete Stop agli integralisti cattolici e neofascisti è stata ricevuta dal vice direttore dell'USR dott. Di Palma in rappresentamza del dott. Versari che, ancora una volta, non è stato possibile incontrare.
Abbiamo consegnato una copia del documento di schedatura delle scuole bolognesi presentato alla stampa lo scorso 15 settembre dall'associazione Difendiamo i nostri figli. Con stupore e disappunto abbiamo infatti appreso che questo documento, nonostante il clamore suscitato, non era in possesso dell'amministrazione. Ci è stato assicurato che verrà esaminato con attenzione.
In questa occasione abbiamo avuto la conferma di quanto già denunciato lo scorso giugno, ovvero che l'amministrazione regionale continua a sottovalutare le ingerenze delle associazioni integraliste cattoliche e neofasciste nella libertà di autogoverno della scuola.
Temiamo che l’azione di vera e propria lobbing di questi soggetti stia influenzando negativamente le decisioni del Ministero (ricordiamo che la Ministra Fedeli li ha incontrati il 31 luglio scorso) e degli uffici periferici.
Abbiamo fatto presente che la campagna di odio attualmente in atto rischia di condizionare anche la normale attività degli organi collegiali della scuola. Per questo abbiamo chiesto, innanzitutto, che l’amministrazione nella persona del dott. Versari prenda una posizione pubblica in sostegno della libertà d’insegnamento.
Abbiamo rinnovato, inoltre, la nostra richiesta all'Ufficio Scolastico Regionale di emanare linee guida sulla base della normativa vigente, che sostengano:
  • i progetti didattici e le attività di aggiornamento sui temi dell’educazione all’affettività e al superamento degli stereotipi di genere;
  • la sovranità degli Organi collegiali delle singole scuole;
  • la validità delle normali prassi di comunicazione tra scuola e famiglia anche su queste attività
Per il momento abbiamo ottenuto l'impegno da parte del Vice Direttore a prendere in considerazione quanto da noi richiesto e a fissare al più presto un incontro con il dott. Versari.

domenica 24 settembre 2017

Ci mancava il “bus dell’odio”!


Ci mancava il “bus dell’odio”!

Alcune ormai tristemente note associazioni di integralisti cattolici hanno annunciato che un autobus arancione girerà l’Italia portando l’ennesimo messaggio violento e discriminatorio sotto la maschera di un’apparente ovvietà: “I bambini sono maschi e le bambine sono femmine. La natura non si sceglie”. E’ evidente propaganda ad un modello sociale stereotipato in cui “maschi” e “femmine” sono gli unici legittimi detentori di identità riconosciute, con rispettivi ruoli definiti, immutabili e gerarchici, perché “naturali”. Niente può esistere fuori da un rigido binarismo di genere, le differenze vanno annullate.
Questa, è noto, costituisce la radice di ogni fascismo.

Lo stesso autobus arancione sta girando diversi paesi europei e americani, fra le proteste della cittadinanza e i divieti delle autorità. Ciò dimostra che si tratta di un progetto ben organizzato a livello internazionale. Si attaccano i diritti all'autodeterminazione di genere, alla libertà delle donne, all'accoglienza per le migranti e i migranti. Ma in Italia si attacca soprattutto la scuola pubblica statale (non a caso il bus porta anche la scritta “#StopGender nelle scuole”) perché la scuola è un motore del cambiamento sociale, perché da lì parte la costruzione di una società laica e plurale, fondata sul rispetto.

Siamo davanti all’ennesimo episodio di una campagna di odio che nel territorio bolognese va avanti da tempo. Prima le intimidazioni alle scuole dell’area Reno-Galliera, poi la schedatura di tutte le scuole della provincia in base al livello di adesione alla “teoria gender” e ora il “bus dell’odio” per le strade della nostra città. Lo scorso giugno abbiamo costituito una rete di associazioni e di cittadini/e per contrastare questa escalation di discriminazione sul nostro territorio. Da allora ci battiamo insieme per una società aperta, plurale e antifascista e continueremo a farlo.
Alla loro schedatura fascista rispondiamo che noi portiamo con orgoglio il “bollino rosso” delle scuole in cui studiamo, in cui lavoriamo, in cui gestiamo progetti, in cui mandiamo i/le nostri/e figli/e, perché siamo orgogliosi/e dell’educazione alle differenze che vi viene insegnata.

 

Per questo, chiediamo ai sindaci e alle istituzioni di tutta la provincia di Bologna di assumere da subito una presa di posizione precisa e inequivocabile: non deve esserci spazio per chi esclude, discrimina, diffama.

Invitiamo quindi tutte e tutti a scendere in piazza mercoledì 27 settembre per rispondere all’odio con l'ironia. Ad una visione escludente, rispondiamo con i nostri corpi, con la nostra visione del mondo inclusiva e colorata. Con un maglietta bianca con bollino rosso e tanti cartelloni rivendicheremo una Bologna accogliente, che promuove l'educazione alle differenze e all'inclusività, in cui libertà non è sinonimo di odio e discriminazione.

Il 28 settembre alle 15 saremo in presidio all’Ufficio Scolastico Regionale in Via dei Castagnoli a chiedere al direttore Versari una parola chiara in difesa della libertà di insegnamento e dell’educazione al rispetto delle differenze.
Alle 18 risponderemo all’appello di NonUnaDiMeno confluendo in Piazza Re Enzo nella manifestazione internazionale in difesa del diritto all’aborto.

Si tratta della stessa battaglia, la battaglia dei diritti, contro ogni discriminazione di genere, contro ogni razzismo e per una società laica, plurale e antifascista.


ANPI Pratello
Arcigay il Cassero LGBT Center
Arcilesbica Bologna
Armonie - Associazione di donne
Associazione Il Progetto Alice
Associazione Indie Pride
Associazione Orlando
Associazione Primo Moroni - Nuova Casa del Popolo di Ponticelli “La Casona” (BO)
Brigate della pace
CDS ‘70 – Centro di Documentazione della scuola degli anni ‘70
Centro Sociale TPO
Cesp – Centro Studi Scuola Pubblica – Bologna
Circolo Arci RitmoLento
Coalizione Civica Bologna
Cobas Scuola Bologna
Collettivo Cseno - Rete della Conoscenza
Collettivo Exarchia 
Collettivo Hobo
Comitato Bologna Pride
Comitato Bolognese Scuola e Costituzione Bologna
Coordinamento Precari/ie Scuola Bologna
Emilia Antifa
Falling Book associazione culturale
Gateway
L'Altra San Pietro - Comune di San Pietro in Casale
Labas occupato
Link Bologna Studenti Indipendenti - Rete della Conoscenza
MIT – Movimento Identità Trans
Mujeres Libres Bologna
Noi restiamo - Bologna
Non Una Di Meno Bologna
Studenti Medi Autorganizzati Bologna
UAAR Bologna (Unione Atei Agnostici e Razionalisti)
USB Scuola Bologna
Vag61 – Spazio libero autogestito

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Per adesioni scrivere a stopcattofascismo@gmail.com

lunedì 19 giugno 2017

STOP AGLI INTEGRALISTI CATTOLICI E AI NEOFASCISTI!

Siamo una rete di associazioni, collettivi, spazi sociali, sindacati impegnati da anni nella difesa dei diritti individuali e sociali, sempre più erosi dalle politiche neoliberiste, che hanno creato il terreno fertile per l’avanzare di una cultura retrograda, sessista, volgare e violenta cavalcata dalle destre di questo paese.

Tutti gli spazi pubblici pluralisti e portatori dei principi di laicità dello Stato sono oggi sotto l'attacco di associazioni “integraliste cattoliche” e neofasciste: dal mondo della cultura a quello della scuola, dai teatri alle biblioteche, dai consultori agli ospedali, alle manifestazioni nelle piazze.
La saldatura tra la parte più reazionaria del mondo cattolico e gruppi neofascisti non è una novità. In nome di “Dio” e della “Natura” vengono identificati i nemici e programmate azioni esemplari per metterli alla gogna. Il protagonismo di integralisti cattolici e fascisti si concentra oggi sulla lotta contro la “teoria gender”, una teoria inesistente, costruita ad arte con lo scopo di avere un nemico identificabile, un pretesto per riproporre il rifiuto delle differenze e del pluralismo in nome di una verità assoluta, una monolitica identità radicata nella tradizione patriarcale cattolica (“Dio-Patria-Famiglia”) da contrapporre alla “degenerazione” dell'arte, della cultura e della politica e ai nuovi diritti nella società democratica. La scuola pubblica statale, laica e pluralista, è pertanto diventata uno dei terreni principali di questo scontro.

Da qualche anno a questa parte le scuole della nostra provincia, come molte altre in Italia, sono sistematicamente vittime di attacchi per aver affrontato a livello didattico temi quali l’educazione all’affettività e alla sessualità, la parità di genere, l'educazione alle differenze, il contrasto all’omofobia, normali attività didattico-educative che da anni vengono svolte all’interno delle scuole. Quello che si è creato in questi mesi è un clima generale di vera e propria caccia alle streghe, portato avanti dal mondo cattolico più reazionario, sostenuto anche da “Bologna 7”, il settimanale dell’arcidiocesi di Bologna, da politici locali in cerca di facile notorietà, da giornali di destra, da associazioni pseudo-culturali in difesa della “famiglia” e infine da movimenti neofascisti come Forza Nuova.

Particolarmente grave, quest’anno, è stato il crescere e il convergere di attacchi alle scuole dell’area Reno-Galliera: a gennaio le intimidazioni verso le classi che hanno scelto di andare a vedere al Teatro di Castello d’Argile lo spettacolo “Fa’afafine”, sul tema del bullismo omotransfobico nelle scuole; ad aprile e maggio le proteste contro il festival della letteratura per l’infanzia “Uscire dal guscio” e ora il caso delle presunte “nozze gay” celebrate dalle maestre in una classe della scuola di Poggetto (San Pietro in Casale). Notizia falsa riportata dalla testata on-line de “Il Giornale”, che ha continuato a circolare nonostante le pronte smentite delle interessate e della Preside della scuola.
Alle campagne diffamatorie a mezzo stampa e ai tentativi di boicottaggio dei progetti educativi, sono sempre seguite azioni di intimidazione (attacchinaggio di volantini non firmati, presìdi, striscioni razzisti e omofobi affissi fuori dalle scuole): ultima, in ordine di tempo, la comparsa di uno striscione fuori dalla scuola di Poggetto che recitava: “La vostra cultura è contro natura”, seguita da un comunicato di rivendicazione che attaccava l’operato complessivo delle maestre in quanto “femministe e progender” che “tentano di inculcare l’innaturalezza di comportamenti deviati durante le ore scolastiche”.
Un atto intollerabile contro le insegnanti, le alunne e gli alunni e le comunità coinvolte, nei confronti delle quali vogliamo esprimere con forza la nostra solidarietà.

Siamo convinte e convinti, però, che questi casi non siano isolati e non riguardino solo alcune scuole e comunità della provincia di Bologna. Quello a cui stiamo assistendo è il consolidarsi della peggiore cultura reazionaria clericale e neofascista, unite nel contrastare il modello di scuola democratica, laica, pluralista sancito dalla Costituzione. Un attacco chiaro alla scuola, ma volto a colpire un modello di società aperta, che rispetta e promuove ogni differenza.

È, quindi, ora che facciamo sentire forte la nostra voce per:
rendere pubblica la nostra solidarietà alle/agli insegnanti che quotidianamente educano al rispetto e alla pluralità e per questo continuano a subire minacce e intimidazioni nel silenzio quasi totale delle istituzioni;
sostenere la centralità dell’educazione alle differenze e alla parità di genere nella didattica, in ogni ordine di scuola e su tutto il territorio nazionale;
denunciare e contrastare la rinascita di movimenti neofascisti e le loro ideologie violente.

Il 20 giugno alle 11 ci incontreremo presso l’Ufficio Scolastico Regionale (via de’Castagnoli, 1 Bologna) per chiedere alla Direzione una netta presa di posizione in favore della libertà d’insegnamento e la solidarietà concreta verso le maestre di San Pietro in Casale e le/i docenti che in Emilia Romagna sono oggetto di continue intimidazioni a causa della loro didattica aperta e inclusiva.

Lanciamo infine un appello a tutte le cittadine e tutti i cittadini a manifestare il 29 giugno alle ore 18 in piazza Nettuno

per una società plurale, laica, antifascista.

ANPI Pratello
Associazione Armonie - Associazione Artistico, Culturale, Musicale
Associazione Il Progetto Alice
Associazione Primo Moroni - Nuova Casa del Popolo di Ponticelli “La Casona” (BO)
Centro Sociale TPO
Cesp – Centro Studi Scuola Pubblica – Bologna
CDS ‘70 – Centro di Documentazione della scuola degli anni ‘70
Cobas Scuola Bologna
Comitato Bolognese Scuola e Costituzione Bologna
Coordinamento Precari/ie Scuola Bologna
Falling Book associazione culturale
Gateway
Labas occupato
Mujeres Libres Bologna
Noi restiamo - Bologna @noirestiamo.bologna
Non Una Di Meno Bologna
Studenti Medi Autorganizzati Bologna
UAAR Bologna (Unione Atei Agnostici e Razionalisti)


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